Pastrengo Agenzia Letteraria

Federico Ciriminna racconto

lucciole

Un racconto di Federico Ciriminna
Numero di battute: 2489

L’unica volta in cui ho capito davvero cosa fossero le lucciole fu una notte, in un agriturismo su una collina in Liguria, ne vidi talmente tante che sembravano un’unica grande entità che mi circondava, facendomi sentire parte di essa. In passato mi era capitato di vederne qualcuna nel giardino di casa mia, ma non era la stessa cosa, prese singolarmente sembravano solo delle piccole lucine casuali, senza un vero scopo.

Ero in quell’agriturismo con una ragazza che avevo conosciuto un paio di settimane prima, e dato che ai tempi vivevamo entrambi con i genitori e non avevamo mai casa libera, avevamo deciso che al posto di andare in un motel per passare la nostra prima notte insieme, sarebbe stato meglio un agriturismo immerso nel verde dell’entroterra ligure. Eravamo da poco rientrati da una cena e nel parcheggio avevamo notato l’enorme quantità di lucciole.

«Ma quante sono?» disse la ragazza guardando la valle sotto di noi.
«È impossibile contarle tutte» risposi di getto.
Ce n’erano talmente tante che mi convinsi arrivassero fino all’altra collina.

«È impossibile contarle tutte.»

«Perché non dormiamo qui, stanotte?» mi chiese.
«Qui?»
«Sì, portiamo il telo, una coperta e dormiamo sul prato.»
«Non credo che si possa, e poi ci sono le zanzare.»

Era tutto così bello che sarebbe stato davvero magnifico dormire lì fuori, avrebbe reso quella nostra prima notte indimenticabile. Tuttavia, sentivo che qualcosa mi frenava, era un passo un po’ troppo grande per quello che era il nostro rapporto. Se poi non ci fossimo più visti? Non avrei voluto avere il ricordo di un momento così magico passato con una persona che avrei potuto non vedere più dopo quell’esperienza.

«Ma dài, sono tutte scuse, andiamo a prendere le coperte.»
Sentivo il suo sguardo penetrarmi negli occhi attraverso l’oscurità, il cuore cominciò a battermi forte.
«Io dormo in camera» le dissi in tono perentorio.
«Davvero?»
«Sì.»
Ci fu qualche secondo di silenzio in cui l’unico suono udibile era il frinire dei grilli.
«Io dormo qui, invece» disse.

Andammo in camera insieme, lei prese tutte le sue cose, compresa la valigia, e fece per uscire.
«Perché le porti via?» le chiesi.
«Non mi fido» disse sbattendo la porta.

Mi sdraiai sul letto e fissai il soffitto finché non mi addormentai. La mattina dopo, non vedendola in camera, uscii di corsa e perlustrai tutto il prato lì intorno. Non c’era, così andai in reception e chiesi di lei.
«È partita stamattina in taxi» disse la receptionist.

Quella fu l’ultima volta in cui vidi così tante lucciole intorno a me.

Ciriminna Federico bio

Federico Ciriminna è nato a Varese nel 1989. Nel 2020 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Vicina (Epoké). Si è laureato in Televisione, Cinema e New Media alla IULM di Milano. La sua prima esperienza lavorativa è in televisione, a RTI, come story editor per la fiction di Canale 5. Ha lavorato anche per il Piccolo Teatro di Milano. Ha aperto una newsletter dal nome Frammenti in cui pubblica microracconti e microsaggi.