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stefania coco scalisi racconto

facciamo un gioco?

Un racconto di Stefania Coco Scalisi
Numero di battute: 2489

«Facciamo un gioco?» le chiese.
«Che gioco?»
«Se indovino che carta sceglierai dal mazzo, mi dai un bacio.»
Indovinò. E si baciarono.

«Facciamo un gioco?» le disse un giorno, tanto tempo dopo essersi baciati.
«Che gioco?»
«Se indovino la tua carta, tu mi sposi.»
«Ma guarda che sposarsi mica è una cosa che si può decidere così. Dobbiamo parlarne per bene, dobbiamo capire se siamo fatti l’uno per l’altra, mica si può fare così!»
«Va bene, ok. Ma tu intanto scegli la carta.»
Si sposarono. Una cerimonia semplice e allegra, con pochi invitati. Tutti mangiarono e ballarono. Fu una bella giornata.

«Facciamo un gioco?» le chiese.
«Che gioco? Guarda che tanto lo so che le tue carte sono truccate.»
«Va bene allora. Usiamo una monetina. Testa o croce?»
«Che si vince?»
«Se esce testa facciamo un bambino!»
«Ma questa è bella! Ho sentito di bambini nati sotto il cavolo e addirittura di bambini portati dalla cicogna, ma di bambini decisi dalla sorte proprio mai.»
«C’è sempre una prima volta, non credi?»

«C’è sempre
una prima volta,
non credi?»

Uscì testa. Nacque un bambino, il primo bambino nato da una monetina. Ma non parve accorgersene. Crebbe abbastanza sereno, con una strana passione per le scommesse (una cosa piuttosto inevitabile, a pensarci bene). Il padre gli insegnò tutto quello che sapeva sui giochi di prestigio, che erano stati la sua fortuna. La madre si preoccupò di dargli anche qualche regola, e di farlo crescere forte e gentile.

Gli anni passarono e furono tante altre le decisioni prese facendo un gioco: l’auto da comprare, dove trascorrere le vacanze, prendere un cane oppure un gatto. Per alcuni quel modo di vivere era folle. Per loro, la normalità. La più semplice che potessero immaginare. In fin dei conti – pensavano – del destino ci si poteva fidare. E fu così anche per il loro figlio, ormai adulto. Quando, terminata la scuola, si ritrovò a non sapere scegliere tra le due facoltà che più lo interessavano, usò anche lui una monetina per decidere. E come suo padre, convinse la donna di cui era innamorato a sposarla con un gioco di magia. Una tradizione di famiglia, insomma, che continuava a ripetersi nel tempo.

«Facciamo un gioco?» le chiese.
«Cosa hai detto?» urlò lei.
Erano entrambi molto anziani e ormai non ci sentivano più tanto bene.
«Scegli una carta» urlò lui più forte.
«Ancora? Ma non ti sei stancato?»
«Ti prometto che questa è l’ultima volta. Su, scegli una carta!»
«E se indovini?»
«Se indovino ti prometto che non passeremo mai un giorno senza l’altro.»

Ovviamente indovinò. Anche quell’ultima volta.

stefania coco Scalisi Bio

Stefania Coco Scalisi nasce a Catania, ma presto sente forte il fascino di luoghi lontani. Laureata in Relazioni internazionali, ha vissuto in tante città e tre continenti, per approdare a Bologna, dove oggi lavora. Ha pubblicato racconti per diverse riviste e, nel 2019, il suo primo romanzo, La Democrazia della felicità (Scatole parlanti).