Pastrengo Agenzia Letteraria

racconto matteo quaglia

di incerte territorialità

Un racconto di Matteo Quaglia
Numero di battute: 2212

Senti, sta succedendo davvero.

Ogni mattina mi sveglio dieci minuti prima di quanto desideri per versare il latte a Milli. Milli è la gatta che Samanta non si è portata dietro, sebbene le avesse giurato amore eterno. Io e Milli ci capiamo, sotto questo aspetto, così non mi è mai seccato lottare contro pigrizia e piumone e soddisfare la sete di quella palla di pelo arancione.

Ieri mattina mi accingevo al solito rituale. La sveglia ha vibrato sotto il guanciale (sì, lo so che le radiazioni e via dicendo, ma, per come la vedo ora, le conseguenze di questa brutta abitudine non sarebbero nemmeno il peggio che mi potrebbe capitare. E lo so che si manifesterebbero solo tra qualche anno, quando il Momentaccio sarà auspicabilmente concluso, ma è di adesso che sto parlando), mi sono alzata e, dopo uno sbadiglio, mi sono diretta in cucina.

Non appena ho aperto la porta, Milli mi è saltata sugli stinchi. Lo faceva anche con Samanta, a volte, e secondo la mia ex era il suo modo di dimostrare affetto (io ero solita guardare Samanta, alzare il sopracciglio con fare teatrale e ricordarle che i gatti non nutrono certi sentimenti).

«Senti,
sta succedendo davvero.»

Soltanto che, ieri mattina, Milli non si è limitata a un agguato affettuoso. Il suo è stato, piuttosto, la dichiarazione di una pretesa territoriale. È rimbalzata sui miei stinchi e poi contro il muro e poi di nuovo sui miei stinchi, con tanto di artigli sguainati e soffi graffianti.

Avevo sentito una storia sulla territorialità dei gatti, ma l’unica cosa a cui Milli era sembrata interessata, da quando Samanta ci ha lasciate, era un vecchio pupazzo di pezza, senza occhi. Ogni volta che provavi a toglierle il pupazzo dalla lettiera, Milli gonfiava il pelo sfoderando le unghie. Ecco, ieri mattina è stato come se l’intera casa fosse diventata quel pupazzo.

Non ho avuto molta scelta. Milli ha continuato ad aggredirmi, e visto che non sono mai stata capace di sferrare calci ad alcunché, è da quel momento che sono trincerata in camera, l’orecchio sulla porta. Prima o poi Milli si addormenterà. Quando accadrà, ti avviserò. Sarebbe gentile, da parte tua, se chiamassi per me Samanta e le chiedessi di passare di qui, a casa mia, a versare un po’ di latte alla sua gatta, grazie.

rpt

Matteo Quaglia è nato nel 1988 in un piccolo paese del Nordest d’Italia. Ha scritto diversi racconti brevi. Alcuni sono stati o saranno pubblicati su Nazione Indiana, Risme, Narrandom e Bomarscé. Attualmente sta lavorando a una raccolta di racconti.