Pastrengo Agenzia Letteraria

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la donna delle cartoline

Un racconto di Mirko Bay
Numero di battute: 2487

Aveva conosciuto questa donna australiana in rete, si scambiavano messaggi su messaggi. Feci disattivare internet simulando un guasto del gestore. Mia moglie ci rimase malissimo. Spiegai che avremmo risparmiato parecchio. Lei mi abbracciò. Giorni dopo la trovai attaccata al telefono che parlava con quella. Feci finta di nulla. In capo a un mese il telefono non esisteva più. Mia moglie si intristì. Spiegai del risparmio. Lei mi abbracciò.

Quella donna nel frattempo aveva iniziato a inviare cartoline. Mia moglie era esplosa di gioia: «Guarda!» aveva urlato la prima volta. «Una cartolina!» Questa cosa delle cartoline si era propagata a tal punto che quasi ogni settimana ne arrivava una. Dissi a mia moglie che avrei creato una cassetta delle lettere su misura con su scritto di rosso CARTOLINE dove il postino avrebbe potuto mettere soltanto quelle. Mia moglie era raggiante. Mi abbracciò.

Una volta sì una no sfilavo una cartolina e la stracciavo andando al lavoro. Mia moglie non si accorgeva di nulla. Col tempo avevo iniziato a stracciarne una dopo l’altra fino a pagare il postino cento euro per risolvere del tutto. Mia moglie era entrata in apprensione, a quel punto, non capiva perché la donna non rispondesse più. Le dissi di non preoccuparsi, si sarebbe fatta altri amici di lì a poco.

«Una volta sì una no sfilavo una cartolina e la stracciavo andando al lavoro.»

La donna allora inviò la prima lettera. E mia moglie riprese colore. Nella lettera la donna spiegava di non aver ricevuto più risposta da parte nostra alle molte cartoline che aveva inviato. Mia moglie si infuriò con le poste. «Ci vado io» le dissi. «Sei un angelo» rispose. Con duecento euro risolsi anche con le lettere. Mia moglie si intristì e mi abbracciò più forte del solito, così la rassicurai meglio che potei. Se la prese allora con quella donna, disse che era crudele e che l’avrebbe chiamata col telefono del vicino. Ci vollero altri cento euro al vicino, per risolvere.

Quella donna a un certo punto incominciò a spedire pacchi celeri. Contenevano foto di lei al mare, foto di lei coi ragni, foto di lei con le meduse, foto di lei che camminava verso Ayers Rock, foto di canguri, foto di lei che calpestava deserti. «Hai visto?» dissi. «Come hai fatto?» rispose. E mi abbracciò forte.

Un giorno, in un pacco contenente molti oggetti, un bigliettino scritto a mano recitava più o meno così: la donna australiana era deceduta, l’indirizzo cui spedire le poche cose era il nostro. Mia moglie pianse fortissimo. «Le volevi bene» sussurrò. «Sì» risposi. E scoppiai in lacrime.

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Mirko Bay (1972), toscano, liceo classico. È appassionato di narrativa americana contemporanea. Alcuni suoi racconti sono comparsi su Nazione Indiana, Poetarum Silva, Terre di Mezzo, Crapulaclub. Altri ancora sono in giro per la rete ma probabilmente oramai irreperibili.