Pastrengo Agenzia Letteraria

ponteggi - mara abbafati

l' amore è avere paura dei ponteggi

Un racconto di Mara Abbafati
Numero di battute: 1990

Da quando ho capito che non mi ami ho paura dei ponteggi. La mattina evito il ponteggio davanti alla tabaccheria. A cinquanta metri inizio già a innervosirmi e mi spingo gli occhiali sul naso, poi col pollice e l’indice a pinza mi stacco la maglietta di dosso ripetutamente, infine mi arrotolo una ciocca di capelli sulla nuca. Quando sono a tre metri scendo dal marciapiede e avanzo sulla strada trafficata. A volte le macchine suonano, i clacson mi fanno saltare e tiro i capelli ancora più forte. Perché da quando ho saputo che non mi ami ho paura anche dei clacson.

Quando torno a casa devo evitare il ponteggio della palazzina gialla a tre piani a cui stanno rifacendo la facciata perché la tinta gialla prevista dal capitolato approvato all’unanimità nell’ultima riunione condominiale è già diventata grigia per l’umidità. Quel tratto di strada però è molto facile perché posso usufruire dello spazio tra ponteggio e carreggiata occupato dal parcheggio che è sempre semivuoto. All’inizio ho avuto qualche problema perché da quando ho scoperto che non mi ami ho avuto paura delle strisce blu sull’asfalto ma è durata soltanto una settimana.

Al supermercato invece ho delle grosse difficoltà perché da quando ho capito che non mi ami sono terrorizzata dal banco frigo, dalle uova a pacchetti da quattro, dalla marmellata di pesche e dalla candeggina gel al profumo di brezza marina. È per questo che cerco di uscire solo quando è indispensabile.

Da quando ho saputo che non mi ami ho paura anche dei clacson.

Ieri pomeriggio sono dovuta andare dal dottore per parlargli delle mie fobie, dopo aver evitato il solito ponteggio davanti alla tabaccheria e quello nuovo davanti al Parrucchiere per signora Antonio Del Santo pensavo di essere al sicuro, ma un motorino mi si è affiancato e ha suonato tre volte il clacson in segno di saluto. Mi sono strappata qualche capello dalla ciocca che tenevo arrotolata all’indice sinistro, ho guardato dentro al casco e c’eri tu, che da quando ho saputo che non mi ami mi fai più paura del banco frigo dell’Ipercoop.

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Mara Abbafati (1980) vive a Firenze. Ha un master in traduzione e adattamento dialoghi, cerca di fare l’editor, la traduttrice e la dialoghista. Scrive racconti brevi, sta imparando a suonare il basso elettrico, crede nella sintesi.