Pastrengo Agenzia Letteraria

tradii lucia racconto

alba

Un racconto di Lucia Tradii
Numero di battute: 2497

Aprì gli occhi e fu subito certa che aveva smesso di piovere. Il gallo non aveva ancora cantato, ma dalle piccole fessure tra le tapparelle trapelava il filtro grigiastro dell’alba. Il marito, al suo fianco, russava; la sua grossa pancia si muoveva su e giù, come se fosse una marea. Lei la guardò, quella pancia coperta dalla maglietta lurida, e avvertì il desiderio che il ritmo del respiro si interrompesse. Ma quella sporca pancia continuava a muoversi, incurante, innocente eppure colpevole.

Lei si alzò in piedi, si tastò nell’oscurità in cerca della consistenza familiare del pigiama; non trovandolo si ricordò di essere andata a letto con addosso il vestito buono della domenica. Allora infilò solo le scarpe e andò in cucina.

«Il marito, al suo fianco, russava.»

Lì non voleva guardare lo spettacolo triste che era diventato il tavolo, guardò invece davanti a sé: con tutto il trambusto della sera prima si era dimenticata di abbassare le tapparelle e dalla finestra si vedeva il campo, e più in là il bosco, e più in là ancora le alte montagne. Calpestò i frammenti dei vetri e i cocci prima di raggiungere la porta. Rimase in attesa per un lungo istante. La freddezza della maniglia le si sparse sulla pelle, le avvolse la mano come un guanto. Dalla camera da letto giunse il russare di lui.

Fuori il sole stava raschiando di rosso il cielo. L’erba, fradicia di rugiada, le bagnò le scarpe di cuoio, annerendole. Il giallo splendente del tarassaco in fiore era quasi accecante. Anche le viole erano sbocciate, belle e delicate nei loro gambi sottili. Si ricordò che sua madre era solita strapparne una e gliela passava sugli occhi, disegnando tante piccole croci, cantando: viola, viola di primavera, dammi luce per vedere. Lei rideva, con gli occhi chiusi, sentiva di poter conquistare il mondo.

Iniziò a camminare. Il sole illuminò completamente il campo, che riacquisì ovunque i colori, come un tappeto che viene scosso dalla polvere. Lei continuò a camminare, evitando le merde dei daini e le fosse scavate dai cinghiali. Quando arrivò sul limitare del bosco si voltò indietro. Immaginò lui nel letto che allunga un braccio, chiama il suo nome e non la trova, gli occhi rossi pieni di cispe.

In cielo comparvero in volo due poiane. Viaggiavano vicine come due vecchie amiche. Lei alzò una mano e gridò: ciao! Una poiana in quel momento sbatté le ali, un movimento ampio e lento. Le venne da ridere, poi cercò di ricordare quando era stata l’ultima volta che aveva riso. Entrò dentro il bosco senza più voltarsi indietro.

tradii lucia

Lucia Tradii (1994) nasce e cresce sui monti dell'Appennino bolognese. Ha studiato Lettere moderne e Italianistica presso l'università di Bologna. Ha pubblicato racconti sulle riviste letterarie Malgrado le mosche, Quaerere, Voce del verbo e La seppia.