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lì sul bordo

Un racconto di Sebastiano Montesi
Numero di battute: 2490

Oggi finalmente è il grande giorno. Complimenti. Lo sapete entrambi e sorridete. Ormai sono tre giorni che pensate solo a questo. E adesso finalmente è il grande giorno. Oggi l’acqua è lunga e ferma. Luminosa. La pittura azzurra del fondale si proietta fra gli strati scivolosi di acqua e cloro e li colora.

Voi siete seduti sul lato occidentale della vasca, quello corto, di fianco ai trampolini, con le caviglie sottili immerse nell’azzurro trasparente. Avete dodici anni e intorno a voi non c’è nessuno – giusto il sole e le ombre dense delle tre del pomeriggio. Il costume in lycra vi si appiccica alla pelle. I bordi porosi in pietra calcarea vi pizzicano i glutei ancora umidi. E poi l’odore pallido del cloro, che vi arriccia le narici e vi pizzica un po’ gli occhi. Ma a voi non interessa. Non ci fate neanche caso. Siete presi da voi stessi e da nient’altro.

Pieghe impercettibili e bagnate si propagano concentriche dalle articolazioni tibio-tarsiche delle vostre quattro gambe parallele fino ai bordi della vasca. Lentamente, silenziose, rotolando. Si appiattiscono morbide alle sponde piastrellate e rifluiscono allentate verso il centro. E anche un po’ verso di voi, che le fate ripartire. Non ci fate neanche caso.

«Non ci fate neanche caso.»

Oggi il sole pende a picco sopra l’acqua. Un reticolato bianco di linee stropicciate galleggia in superficie. L’ombra magra delle vostre quattro gambe si allunga fragilmente verso il fondo. E intanto il sole vi si scioglie sulla pelle. Pelle morbida e abbronzata dall’estate. Pelle castana e leggermente rossa, soprattutto sulle spalle. Pelle oliata da una patina leggera di latte protettivo che si appiccica al sudore, e che quando poi vi tufferete – finalmente, sorridenti, senza fretta – formerà un velo lucido e burroso tutto intorno all’epidermide – e le gocce inizieranno a rotolare, lentamente, tutte intere, fino a perdersi nell’acqua e galleggiare. Insieme a voi.

Ecco. Adesso vi state lentamente avvicinando. Le vostre mani sono quasi una sull’altra. Un paio di centimetri soltanto. Intorno a voi l’odore blu della piscina, la curvatura stanca delle sdraio, i trampolini arrugginiti e granulosi che si flettono sull’acqua, lievemente.

Gli unici respiri sono i vostri.

Gli altoparlanti della piscina suonano Girls Just Want to Have Fun. Un guscio di nuvole grigie si accavalla sopra il sole e per un attimo fa freddo. Ora è tutto un po’ più scuro.

Siete ancora più vicini. Manca poco. Quasi niente.
Forse adesso vi tuffate.
Oppure no, restate fermi.

Respirate.

montesi sebastiano

Sebastiano Montesi (1993) ha frequentato il master in Arti e mestieri del racconto presso l’università IULM. Attualmente collabora con le redazioni di Guanda Editore, Bompiani, Salani Editore e Iperborea. Ha pubblicato racconti su CrapulaClub e Ukizero.